Illustrazione in copertina di classicdriver.com

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Aloha, Isolane e Isolani! Oggi parliamo di “Race for Glory“, ovvero il film che racconta la storia appassionante della rivalità tecnica, ma soprattutto ideologica, tra Audi e Lancia nel campionato mondiale di rally negli anni ’80. Un’opera che ci ha lasciati insoddisfatti e adesso vi spieghiamo il perché!

Fortunatamente il cast non ha deluso le aspettative

Tutti gli attori coinvolti hanno colto ogni sfaccettatura dei personaggi che andavano ad interpretare. Ovviamente spicca tra tutte la performance di Riccardo Scamarcio che veste i panni di Cesare Fiorio, lo storico direttore tecnico della Lancia 037 che condusse la casa torinese alla vittoria del titolo mondiale di rally del 1983, stagione che viene raccontata nel film.

L’attore pugliese centra esattamente i tratti caratteriali di Fiorio. Il suo stare sempre sul pezzo, l’astuzia, l’ostinata ricerca della vittoria e l’incontrovertibilità dei suoi principi sono stati davvero ben riprodotti in scena da Scamarcio. Se ci si vuole informare su quel che è stato questo personaggio, “Race for Glory” fornisce la risposta migliore.

Roland Gumpert e Cesare Fiorio Race for Glory, Isola Nerd
Roland Gumpert (Daniel Brühl) e Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio)

Dall’altra parte abbiamo il suo avversario Roland Gumpert: un algido, pragmatico e lucidissimo ingegnere tedesco a capo del progetto dell’affidabilissima Audi Quattro, la macchina che introdusse il concetto di 4×4 per le auto stradali. Il teutonico viene interpretato da un ottimo Daniel Brühl, che dimostra ancora una volta di avere un feeling particolare con i biopic a tema corse motoristiche, dopo lo straordinario contributo offerto a “Rush” nei panni di Niky Lauda.

La storia poteva e doveva essere raccontata meglio

La stagione 1983 è considerata dagli appassionati delle 4 ruote come una delle più avvincenti di sempre. Quando ci sono in mezzo delle rivalità e delle contrapposizioni tecniche e ideologiche così forti, il cinema è probabilmente il mezzo più potente per raccontarle ed enfatizzarle. Di fatto, penso che il duello Lancia – Audi sia davvero cinematografico.

Tuttavia, ritengo sia stata un’occasione sprecata. Il film è stato presentato alla stampa come il racconto di quell’annata e di quella storica rivalità, ma a me è sembrato che l’opera girasse eccessivamente attorno alla figura di Cesare Fiorio. Probabilmente da qui nasce la scelta del titolo “Race for Glory“, ovvero ricerca della gloria. Effettivamente, credo di aver perso il conto di quante volte si affronta il tema della vittoria e di quanto contasse raggiungerla con l’idea di far prevalere la superata trazione posteriore della Lancia sulla consolidata certezza del 4×4 Audi. Ciò detto, credo che il film si incentri proprio su questo: diventare campioni a fine anno è l’unico modo per dimostrare di aver ragione.

Audi Quattro e Lancia 037, Isola Nerd
Audi Quattro (Sx) Lancia 037 (Dx)

Importa solo smentire lo scetticismo della stampa, tifosi e rivali sul fatto che non si poteva più vincere con un’auto a trazione posteriore; conta solamente condurre alla vittoria una squadra che poteva solo sognare le strutture e le disponibilità economiche degli avversari e urlare al mondo che Davide poteva ancora abbattere Golia.

Ad ogni modo, una volta che arriva la certezza aritmetica del titolo, il film finisce improvvisamente. Ma come? Due ore di film a dirci che conta solo vincere, due ore di critiche di giornalisti e di avversari e quando arriva il momento della gloria me lo fai durare così poco? E concedeteci un momento in cui Fiorio urla ai microfoni!

A parte questo, credo fortemente che si poteva ancor di più spingere l’acceleratore sulla rivalità. Ripeto e ribadisco che si fa troppo riferimento a Lancia, ma permetteteci anche di capire cosa facevano dall’altra parte! Il duello non risulta mai acceso e non ci sono particolari momenti di tensione tra gli italiani e tedeschi, se non qualche sfottò da bar tra Fiorio e Gumpert.

Cesare Fiorio, Jane McCoy e Walter Röhrl in Race for Glory, Isola Nerd
Scena tra Fiorio (Sx), Jane McCoy (centro) e Walter Röhrl

Oltre a ciò, il film mette in scena anche il periodo di crisi di risultati della Lancia. Viste le difficoltà, Fiorio decide di apportare delle modifiche alla squadra, aggiungendo delle nuove figure. Tra queste c’era Jane McCoy, una biologa nutrizionista che viene arruolata con l’obbiettivo di controllare le diete dell’equipaggio del team di Torino e di migliorare le loro performance fisiche, considerati i duri ritmi di lavoro ai quali erano sottoposti meccanici e piloti.

Il regista poteva darle uno spazio maggiore, perché era una figura davvero molto importante, ma nel film non si nota il minimo beneficio che la ragazza porta ai fini del raggiungimento dell’obbiettivo. Piuttosto viene ingiustamente messa in ombra da Fiorio, con cui si avvertiva (oltretutto) una poco velata tensione sessuale. Pessimo.


Creatività 🌴

Interpretazione 🌴🌴🌴🌴

Narrazione 🌴

Messa in scena 🌴🌴🌴

Colonna sonora 🌴🌴

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Race for Glory” è quel film che poteva essere un capolavoro, ma non lo è stato per niente. Sono davvero deluso, perché ho trovato molte cose lasciate a metà e/o sfruttate poco e male, per cui non riesco proprio andare oltre la valutazione di 2,2/5 🌴.

E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con me o ritenete che il film meriti un voto migliore? Scrivetecelo nei commenti!

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Avatar Michele Compagno

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