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Aloha, Isolane e Isolani. Da parte di molti, Fabio De Luigi è considerato un caratterista, un imitatore o se va bene un attore comico. Non che sia sbagliato farlo, è così che si è reso noto al pubblico ed è per questo che viene sempre apprezzato. Tuttavia, in 50 km all’ora, diretto da egli stesso, lo vediamo calato in una parte assai più complessa e profonda del solito fesso senza spina dorsale, che invero gli riesce sempre bene. Seguitemi nella recensione completa.

Fratelli sempre e comunque

Cosa c’è di più preciso di un’equazione matematica? Nulla? E allora, come mai il principio “ama il prossimo tuo come te stesso” viene recepito e applicato con tanti e vari adattamenti, fino a quando viene del tutto snaturato nel suo spirito informatore? Esistono però fondamentalmente due soli modi di fraintendere detto principio: chi pensa di dovere amare il proprio prossimo più di sé stesso, e chi pensa di poterlo amare di meno. In questa gustosa commedia si darà corpo a entrambe le versioni: l’uno (De Luigi) che ritiene, a discapito di tutto e di tutti, persino di sé stesso e della propria felicità, di dovere votare la propria vita all’assistenza di un padre ingrato ed egoista, l’altro (Accorsi), che non ha altro Dio che sé stesso ed il proprio tornaconto.

Trailer del film

Ebbene, questi due moderni esponenti di questa eterna contrapposizione, questi redivivi Narciso e Boccadoro di hessiana memoria, pur partendo da posizioni inconciliabili, finiscono piano piano per ridurre le distanze che li separano: il pretesto è la morte del padre, allorquando i due fratelli, dopo molti anni, si rivedono. E da quel momento partono, o per meglio dire ripartono, per l’avventura della loro vita. I due caratteri non finiranno per incontrarsi per davvero del tutto, complice la difficoltà sollevata da un tema di fondo: avevano scelta? Uno si dichiara a più riprese sensibile, l’altro che ammette solo molto tardi il proprio fallimento come uomo.

Che piacevole scoperta!

Stefano Accorsi (Guido) e Fabio de Luigi (Rocco), isola nerd
Stefano Accorsi (Guido) e Fabio de Luigi (Rocco)

Date le premesse poco felici della trama, si potrebbe pensare che questa nuova versione in chiave più malinconica del personaggio buono e ingenuo del De Luigi che conosciamo potrebbe risultare poco convincente, soprattutto al fianco di un attore come Accorsi che del genere drammatico ha fatto la sua carriera. E invece le interpretazioni dei due attori sono state una bellissima sorpresa: se De Luigi dimostra di essere capace di ruoli drammatici con un personaggio ben strutturato e poliedrico, Accorsi non è da meno nel mostrare il suo lato più divertente e autoironico; il tutto in una dimensione e una temperatura emotiva in cui entrambi si trovano molto a loro agio e ben sintonizzati.

Un film quadrato

La trama si snoda fluidamente, pur indulgendo talvolta su situazioni anche scomode. Ad alternarsi a parti più introspettive e serie non mancano momenti di genuino divertimento, che talvolta arrivano a sfociare in scene ben poco credibili. Nonostante questo, la pellicola riesce a mantenere un’ottima coerenza in tutte le sue parti. Ciò che ne risulta è una narrazione equilibrata, senza troppi eccessi né da una parte né dall’altra, e che trasmette un’emotività e un’empatia insospettabili.

Scena d'azione del film 50 km all'ora, isola nerd
Scena d’azione del film

La fotografia pare non sempre all’altezza, risultando talvolta poco nitida, e la scelta delle musiche di accompagnamento non sempre azzeccata.

Conclusioni

Non c’è che dire: 50 km all’ora è un bel film. Fabio De Luigi alla regia ci mostra la sua grande sensibilità e la sua capacità di raccontare una storia divertente e pregnante allo stesso tempo.


Creatività 🌴🌴🌴🌴

Interpretazione 🌴🌴🌴🌴

Narrazione 🌴🌴🌴

Messa in scena 🌴🌴🌴

Colonna sonora 🌴🌴🌴

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Il mio voto per 50 km all’ora è 3,4/5 🌴. Vi consiglio di andarlo a vedere, non fosse altro per il mitico De Luigi. Vi ho incuriosito? Fateci sapere qua sotto nei commenti se l’avete visto. Alla prossima!

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Avatar Alessandro Fantini

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