Illustrazione in copertina di Wikipedia

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Aloha, Isolane e Isolani! 🌴 Recentemente sono stato al cinema a vedere questo nuovo film che mi aveva suscitato una certa curiosità: Civil War. Dal titolo e dalle immagini mi ero fatto l’idea che potesse trattarsi di un distopico nel quale gli Stati Uniti si ritrovano martoriati da una guerra civile, un film in cui avremmo seguito le vicende geopolitiche di questo indesiderabile evento. In realtà non è proprio così.

Di che si tratta?

Come detto, si parla di una guerra intestina negli USA: da una parte Washington, dall’altra gli stati secessionisti di Texas e California. Questo però non è altro che il pretesto, dato che la trama riguarda più che altro il viaggio che un gruppo di reporter deve fare attraverso la nazione per raggiungere la Casa Bianca e raccogliere le ultime dichiarazioni del presidente prima che venga catturato e… ucciso.

Trailer del film

Il trailer mi ha imbrogliato: il film non parla della guerra. In questo caso è stato creato un mondo alternativo in cui c’è un conflitto in corso, ma di fatto non è quello che importa dell’opera. Tutto ciò che vediamo sullo sfondo non ha particolare rilevanza, se non creare un setting suggestivo di servizio alla trama.

Punti deboli e punti forti

La pellicola indugia parecchio sui personaggi principali, ma senza dare una svolta, un punto di rottura o qualche evento interessante per almeno la prima metà. In effetti, all’inizio del film viene presentata una situazione che si mantiene quasi invariata per un bel po’.

Locandina di Civil War, Isola Nerd
Locandina del film

Nella seconda parte, invece, assistiamo ad alcuni momenti salienti e a un finale girato molto bene, poiché vengono messe in campo tutte le maestranze di cui gode questa produzione, dagli effetti visivi a una scrittura carica di tensione. Al netto di alcune scelte scenografiche poco gradevoli, direi che con il finale è stato fatto un buon lavoro, cosa che fa alzare di un po’ la valutazione complessiva.

Lee Smith (Kirsten Dunst) in una scena del film, isola nerd
Lee Smith (Kirsten Dunst) in una scena del film

Allo spettatore però resta comunque un certo senso di estraniazione, dato che dal primo momento si avverte di non conoscere i personaggi, e quindi di star assistendo alle vicissitudini di sconosciuti. Potrebbe anche essere proprio questa l’intenzione del regista: esattamente come il compito di giornalista dei protagonisti impone loro di non farsi trasportare emotivamente da ciò che vivono, e anzi di costringersi all’indifferenza e all’insensibilità, allo stesso modo allo spettatore non viene permesso di empatizzare, e quindi di legare, con essi, come se venisse imposto un blocco che non permette nessun coinvolgimento emotivo. Potremmo definirlo un intento meta-cinematografico, apprezzabile o meno. Ma questa è solo un’interpretazione.

Ultime considerazioni

In generale si può dire che è un film complessivamente ben realizzato, si vede che c’è stato uno studio delle scenografie, un buon utilizzo della fotografia e gli attori fanno tutti il loro dovere, pur senza offrire nessuna performance memorabile.


Creatività 🌴🌴🌴

Interpretazione 🌴🌴🌴🌴

Narrazione 🌴🌴🌴

Messa in scena 🌴🌴🌴🌴

Colonna sonora 🌴🌴🌴

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Il mio voto per Civil War è 3,4/5 🌴. In conclusione, tralasciando il finale, il film non offre granché, se non uno spaccato sulla vita di un foto-reporter in situazioni di guerra e sulle pene che può vivere.

E voi l’avete visto? Avete delle considerazioni diverse dalle mie? Sentitevi liberi di condividerle con un commento qua sotto!

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Avatar Alessandro Fantini

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