Illustrazione in copertina di Netflix

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Aloha, Isolane e Isolani! 🌴 Questa volta vorrei proporvi la storia di un’isola, non Isola Nerd, bensì la sedicente Isola delle Rose, o più precisamente, La Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, una realtà tutta italiana che, ahimè, non esiste più. In particolare, vorrei trattare della pellicola basata su questa storia pazzesca; un film del 2020 diretto da Sydney Sibilia e con protagonista Elio Germano: L’incredibile storia dell’Isola delle Rose!

Una storia davvero incredibile…

Si sente talvolta dire che il colpo di genio sia la combinazione del prodotto di un’idea visionaria e di una favorevole, casuale contingenza. Giudicate voi se per l’Ing. Giorgio Rosa fu così. Siamo alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, e un giovane ingegnere, dichiarando intenti del tutto apartitici e apolitici, concepì l’idea di costituire un’entità geografica del tutto extraterritoriale, pur nel pieno rispetto delle regole internazionali.

Trailer del film

Arrivò così a progettare nientemeno che un’isola artificiale, direttamente ancorata sul fondo del Mare Adriatico e piuttosto lontana dalle coste italiane. Con la realizzazione di quest’impresa, che prese effettivamente corpo soltanto nel 1967, aveva preso forma quello che costituì a tutti gli effetti un vero e proprio stato: un dominio con tanto di bandiera, divisa monetaria propria, francobolli propri, capacità di emettere propri documenti di identità (quali passaporti); il nome ufficiale di questa micro-nazione era “Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose”, o semplicemente “Isola delle Rose”. Aveva pensato anche alle strutture abitative, fornite comunque con energia elettrica. E, come si deduce dal nome, aveva pensato pure alla lingua ufficiale: quale, meglio dell’Esperanto, poteva fornire l’assenza di marcature di ordine nazionalistico?

L'isola delle Rose nel film, isola nerd
L’isola delle Rose nel film

Nel maggio del 1968 ne fu proclamata l’indipendenza; il Capo di Stato era, manco a dirlo, lo stesso Ing. Rosa. Insomma una nazione con tutti i crismi, dotata persino di possibilità di attracco per piccole imbarcazioni, di un albergo e di un bar. L’esperimento andò avanti sotto il sempre meno divertito e sempre più preoccupato occhio delle autorità italiane; l’intero fronte parlamentare, vista la vicinanza dell’Isola delle Rose alle coste romagnole, e considerata l’onda rivoluzionaria del periodo, cominciò a valutare l’opportunità di intralciare il corso di questa sorta di esperimento sociale.

…al punto da farci un film!

Venendo al film, Sydney Sibilia illustra assai bene lo spirito e i diversi aspetti che caratterizzarono la vicenda. Certo sorvola su vari dettagli, ad esempio su come si sia fatto a far arrivare la corrente elettrica sull’isola. È un problema? No, ma conferisce quell’aura di fantastico che non ti aspetteresti da un film “storico”, e che per di più viene meno in altri frangenti.

Il senso di incredulità, che, c’è da dirlo, non si sente di dover sospendere più di tanto, arriva anche dalla narrazione molto incalzante che non lascia modo di pensare neanche per un attimo che la storia si sia sviluppata in quasi un decennio!
In tal senso, si può dire che il regista ha preferito fare un resoconto quasi fiabesco della vicenda, rinunciando alla tangibilità e alla credibilità assoluta.

Locandina Isola delle rose, isola nerd
Locandina del film

Tutto giusto, o quasi

Non c’è troppo da dire sul lato tecnico: funziona tutto molto bene, la narrazione procede molto gradevolmente, e lo spettatore riesce a provare simpatia per tutti i personaggi, perfino per gli antagonisti. La scrittura di questa pellicola, infatti, vuole suscitare fascino in ogni suo aspetto. La parola d’ordine è “piacevolezza“, e traspare in ogni sua parte.

La recitazione è sempre credibile, grazie all’utilizzo della parlata fortemente regionale e soprattutto alle ottime prestazioni degli attori principali, quali Elio Germano nei panni di Giorgio Rosa, Matilda de Angelis nei panni dell’amata Gabriella e anche di un irriconoscibile Luca Zingaretti nei panni di Giovanni Leone.
Unica pecca sono gli effetti speciali, che in questo film abbondano per ovvie ragioni, che a tratti fanno storcere il naso.


Creatività 🌴🌴🌴🌴

Interpretazione 🌴🌴🌴🌴

Narrazione 🌴🌴🌴🌴

Messa in scena 🌴🌴🌴

Colonna sonora 🌴🌴🌴

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L’incredibile storia dell’Isola delle Rose va a prendersi un bel 3,6/5 🌴. Se volete vederlo è disponibile su Netflix.

Giorgio Rosa morì nel 2017, a 92 anni, senza sapere che, in occasione dell’edizione del Festival di Sanremo di soli sei anni dopo, il cantante Blanco avrebbe dedicato al suo sogno la propria canzone. Chissà cosa avrebbe pensato…

E voi l’avete visto? Se sì, cosa ne pensate? Fatecelo sapere qua sotto nei commenti!

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Avatar Alessandro Fantini

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